L'uomo moderno crede di perdere "il tempo" quando non fa le cose in fretta;
eppure non sa che cosa fare del tempo che guadagna, tranne che ammazzarlo.
Erich Fromm
A Palazzo Marziale, dimora sorrentina del 1400, s’incontrano le anime degli artisti Giusy Lauriola, Marina Falco e Vittorio Iavazzo, dando seguito ad una esplorazione artistica raffinata ed evoluta.
Iavazzo plasma la forma, in corpi stabili che occupano lo spazio con sicurezza e compostezza, in un rinnovato equilibrio. Parte dalla materia argillosa per restituire emozioni raccontate attraverso materiali apparentemente fragili come la carta pesta ma che riconsegnano figure quali fauni, dee, ninfe possenti ed ieratici. Una linea sottile, comune, si percepisce tra i corpi e la natura.
Von Buren Contemporary è fiera di presentare Arcadia, la mostra personale del giovane scultore napoletano Vittorio Iavazzo.
L’Arcadia, antica regione greca del Peloponneso, è divenuta nell’immaginario collettivo un luogo senza tempo, simbolo di un mondo idilliaco e distante, dove a regnare non è il caos, ma la natura e i paesaggi bucolici. Vittorio Iavazzo attinge all’iconografia antica e mitologica adattandola al mondo contemporaneo; l’immagine ideale e romantica dell’Arcadia non rappresenta una via di fuga dalla realtà, quanto un elemento simbolico, una guida invisibile, un luogo ideale da rendere visibile attraverso l’arte.
Le opere dell’artista – che vanno dalla scultura, alla pittura ed al disegno -ritraggono figure mitologiche che tracciano un percorso allegorico, un viaggio interiore che va dalla perdita alla rinascita. Apollo e Dafne aprono il tragitto, colti nel momento più drammatico, quando ormai la ninfa, pur di non essere posseduta dal Dio, si trasforma in alloro, lasciando un rametto tra le mani di lui.
Citando il sagace Leo Longanesi “l’arte è un appello al quale in troppi rispondono senza essere stati chiamati” si rafforza in me il convincimento che Vittorio Iavazzo sia uno di quegli artisti che non hanno avuto necessità di un appello, di un richiamo all’arte.
Il ciclo della nostra vita, come le stagioni, è parte della natura ed è dettato da essa; il variare del tempo, del clima e della biodiversità intorno a noi.
In questa mostra non si vuole narrare delle stagioni dal punto di vista meramente climatico, ma, delle stagioni della vita dell’uomo, intese come “Stagioni dell Animo” Nascere, crescere, vivere, cadere e di nuovo rialzarsi, come in una danza o come il segno vibrante di una
matita che trascina emozioni su un foglio bianco. Le stagioni della vita sono dettate dalla nostra forza di volontà, dalle nostre piccole o grandi scelte quotidiane.
Che sia come un grande albero o un semplice filo d’erba nell’asfalto, l’importante è sempre rifiorire e non lasciare il proprio cuore in un inverno infinito. Sta a noi scegliere se chiuderci aspettando la primavera o affrontare l’inverno come un buon contadino, seminando per un futuro raccolto, per rinascere e riabbracciare il sole della serenità.
L’arte è “un soffio di vita” che deve animare e far respirare le nostre anime. Ispirandomi agli antichi eroi della mitologia, mi piace proiettare le mie figure sempre alla ricerca di un equilibrio, come una ricerca di vita fisica ed interiore. Perchè aldilà delle convenzioni sociali, in cui la società contemporanea ci spinge, oppressi dalla preoccupazione di correre, guadagnare, consumare ed apparire “perfetti”, a volte dimentichiamo la vita emotiva.
Credo ci sia un Orfeo, un Icaro o un altro eroe in ognuno di noi. Siamo esseri umani fatti di sogni, amore, passioni, desideri ma anche di errori. La carta, il ferro, l’argilla, il gesso diventano forme e vita. Un viaggio nella materia, andando “oltre”, alla ricerca della vita e del nostro “Se”
ISORROPIA HOMEGALLERY presenta FOUR2ONE, un progetto con Sonia Agosti, Milena Sgambato, Tina Sgrò, Samantha Torrisi e Vittorio Iavazzo, ospitato negli spazi di BIANCHI ZARDIN, galleria d’arte contemporanea nata dall’incontro tra Gaia Bianchi (art advisor londinese) e Andrea Zardin (direttore artistico della galleria Carte Scoperte)
Se la pittura femminile si afferma con formalismi diversi che trovano un’omogeneità in alcuni aspetti comuni, Vittorio Iavazzo interviene a rompere questo equilibrio con piccoli oggetti scultorei. Elaborati e plasmati con una tecnica tradizionale come la cartapesta, gli uomini dell’artista si contraggono e rivelano, in quel piegare la materia per prendere forma e vita in “Life” (titolo delle opere), attraverso prove e errori, emozionali passaggi della materia e ragionati conformazioni nella stessa.
Donne sfuggenti, che sembrano celare un segreto dalla superficie piatta della tela; volti e corpi dalle forme antiche, sculture a tutto tondo, a tratti frammentarie, che sfidano i principi di statica ed equilibrio; un uso dei materiali che privilegia il recupero di carte e supporti vari, e che nel riuso assumono una nuova funzione e un nuovo significato.
Sono molti i punti di contatto che accomunano il fare artistico di Vittorio Iavazzo e Fabio Imperiale, ma soprattutto la volontà di piegare il dato materiale per indagare la più profonda natura umana,
Quest’anno, per la seconda edizione della manifestazione, RvB Arts presenta la mostra personale di VITTORIO IAVAZZO:
Nella materia e oltre comprende tutte le ultime opere di Iavazzo: le sculture in cartapesta per le quale è conosciuto ma anche i disegni e bozzetti che forniscono un “backstage” del suo lavoro. La mostra infatti nasce dall’idea di Iavazzo di abbattere le barriere tra il suo laboratorio e la galleria, con l’intenzione di condividere col pubblico tutte le fasi della realizzazione dell’opera: gli schizzi e i disegni preparatori, i bozzetti in cera, il negativo del calco dove si modella la carta, fino ad arrivare alle sculture. Un vero e proprio diario del sul lavoro, da Novembre 2018 fino a gli ultimi giorni prima dell’inaugurazione della mostra, attraversando la progettazione, creazione e trasformazione della materia, andando “oltre”, raccontando le difficoltà, i ripensamenti, i dubbi ma soprattutto le sue emozioni quotidiane durante questo percorso.
Visto il grande successo riscosso dalla sua “Guerrieri Contemporanei” torna ad esporre, allo Spazio Onofri 57, Vittorio Iavazzo.
Sguardi è la sua nuova Personale che verrà inaugurata venerdì 12 ottobre alle ore 18.
L’esposizione, accompagnata da un catalogo illustrato e da un cocktail di benvenuto sarà visitabile ad ingresso gratuito dal 12 al 27 ottobre 2018 in Viale Onofri 57 Repubblica di San Marino. Vi aspettiamo venerdì 12 ottobre a partire dalle ore 18:00.
RvB Arts è lieta di presentare MANI, acronimo di Manualità Armonia Narrazione Italiana. Questa mostra inaugura e allo stesso tempo corona un progetto a lungo termine della galleria: la creazione di un’identità incentrata sui giovani artisti in cui il rapporto con le radici nella tradizione artistica italiana e i suoi “mestieri” è sempre fonte di nutrimento, senza per questo abbracciare una posizione“passatista”.
Opere di Bato, Leonardo Blanco, Lorenzo Bruschini, Alessio Deli, Vittorio Iavazzo, Fantini, Andrea Gallo, Gianlorenzo Gasperini, Arianna Matta, Lucianella Cafagna, Chiara Caselli, Claire Piredda, Nicola Pucci, Massimo Pulini, Vera Rossi, Alessandro Sicioldr, Luca Zarattini.